La marijuana medica: una storia.
L'inalazione per curare le malattie
è un metodo molto più vecchio di quanto pensiate.
di Patrick Stack
Se i professori Cheech e Chong dovessero mai ricevere l'incarico di insegnare all'università la storia medica della loro materia preferita, il "contenuto" del corso sarebbe incredibilmente grande. Fin dal 2737 prima di Cristo, l'imperatore mistico Shen Neng della Cina, prescriveva tè di marijuana per la cura della gotta, reumatismi, malaria e, molto stranamente, scarsità di memoria. La popolarità della droga come medicina si diffonde in tutta l'Asia, nel medio Oriente e lungo la costa orientale dell'Africa, e certe sette Hindu in India la usano per scopi religiosi e come sollievo dalla fatica. Gli antichi dottori prescrivevano la marijuana per qualsiasi cosa, dai dolori, al mal d'orecchi, al parto. I dottori, inoltre, avvertivano di non abusarne, credendo che un uso eccessivo causasse impotenza, cecità e la "visione di demoni". Entro il tardo Settecento, le prime edizioni dei bollettini medici americani consigliavano semi di canapa e radici per curare pelle irritata, incontinenza e malattie veneree. Il medico irlandese William O'Shaughnessy per primo rende popolare l'uso medicinale della marijuana in Inghilterra e in America. Come dottore nella British East India Company, scopre che la marijuana allevia il dolore reumatico ed aiuta contro i sintomi di malessere e nausea causati dalla rabbia, dal colera e dal tetano.
Verso la fine dell'Ottocento cambia l'attitudine degli americani nei confronti dell'erba, quando tra il 2 e il 5% della popolazione statunitense si trova, a propria insaputa, assuefatta alla morfina, un noto ingrediente segreto di medicine autorizzate con bizzarri nomi tipo "L'unguento guaritore delle persone per uomini e bestie" (The People's Healing Liniment for Man or Beast) e "Il sollievo d'oro del Dottor Fenner" (Dr. Fenner's Golden Relief). Per evitare che gran parte del paese sia inondato dalla stimolazione della morfina del "Golden Relief", il governo nel 1906 introduce la legge degli alimenti e dei farmaci puri ("Pure Food and Drug Act"), dando vita alla Food and Drug Administration (Amministrazione degli alimenti e dei farmaci). Essa non riguardava la marijuana, ma poneva la distribuzione di oppio e morfina sotto il controllo dei medici. La regolazione delle sostanze chimiche fu un grande cambiamento nella politica dei farmaci americana. L'uso di "droga" fino al 1914 non era considerato un crimine, lo diventa con la legge Harrison. Per eludere le questioni dei diritti degli stati, la legge adottava una tassa che regolava l'uso di droghe derivate da oppio e coca: essa imponeva una tassa sull'uso delle droghe senza scopi terapeutici, che era molto superiore al costo stesso delle droghe, e puniva chiunque usasse le droghe senza pagare la tassa. Entro il 1937, ventitré stati rendevano la marijuana fuorilegge: alcuni per fermare le persone ex-assuefatte da morfina, dal prendere una nuova droga, ed altri usandola come una "frustata" contro i nuovi arrivi degli immigrati messicani, alcuni dei quali ne portavano con sé. Sempre nel 1937, il governo federale approva la legge della tassa sulla marijuana, che rende illegale l'uso non terapeutico della marijuana. Solo l'industria di semi per uccelli, la quale sosteneva che i semi di canapa davano alle piume degli uccelli una lucentezza particolare, viene esentata da questa legge e tutt'oggi i produttori di semi per uccelli hanno il permesso di utilizzare semi di canapa importati, trattati in modo che non germinino. Con un'eccezione: durante la seconda guerra mondiale, quando il governo coltiva enormi piantagioni di canapa per soddisfare la necessità di corde per le navi e sostituirsi alle forniture asiatiche controllate dai giapponesi, la marijuana viene criminalizzata e sono applicate pene ancora più dure. Il Congresso degli anni '50 approva la legge Boggs e la legge sul controllo dei narcotici, che impongono sentenze obbligatorie contro i trasgressori della legge sulla droga, inclusi possessori e distributori di marijuana. Nonostante un rilassamento delle leggi sulla marijuana negli anni '70, la politica "dura" sulla droga dell'amministrazione Reagan, viene applicata anche alla marijuana. La tendenza a lungo termine è nuovamente verso un rilassamento: oggi, dodici stati hanno decretato alcune forme di decriminalizzazione della marijuana.